4 Giorni sotto al Monte Bianco
data gita 5/8 Agosto 2006

Località di partenza:
Courmayeur - Levachey
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Località di arrivo:
Cormayeur Centro
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Dislivello in salita:
3189m
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Dislivello in discesa:
3575m
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Tempo necessario:
3/4 giorni
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Difficoltà:
E/E
Anche quest'anno, come nei precedenti, la coppia oramai affiatatissima Mapo/Steo, si è organizzata un bel giretto......il tutto ovviamente senza allenamento "preventivo", cosa che vi consigliamo assolutamente di non emulare visti i risultati sulle nostre gambe e ginocchia!
Dopo il Giro del Viso, il Parco dell'Orsiera e la Val di Rhemes, si è deciso di puntare dritti dritti ad un percorso che ci facesse vivere le emozioni dello stare sotto al massiccio più alto delle Alpi.
Non potendo optare per il classico Tour del Bianco che dura 12 giorni causa mancanza di tempo, cartine alla mano, ci siamo tirati giù un percorso circolare della durata di 3 giorni e mezzo nelle valli Valdostane adiacenti con vista sul Bianco.
1° Giorno Venerdì 5 Agosto
Torino - Courmayeur - Levachey (1700m) - Rifugio W.Bonatti (2055m)
Partiamo da Torino in auto alle 15,15 circa dal negozio del Grassi. Dopo un viaggio tranquillo siamo a Courmayeur alle 16,50 circa col bus che parte poco dopo e noi senza biglietti, pane e fiammiferi. A questo punto vi è uno scatto di anzianità di Steo che arriva al bus che le porte sono quasi chiuse ma riusiamo a entrarci di sbieco.
Il bus parte carico di scout e turisti e comincia ad inerpicarsi verso la bellissima Val Ferret. Alle 17,50 scendiamo alla fermata Levachey e la pioggia ci accoglie impietosa. Mettiamo su le mantelline e cominciamo a salire, obiettivo rifugio W. Bonatti a mt. 2055. La salita è abbastanza dura anche se su un sentiero ben segnato e largo. "Non c'è un cazzo da fare, la montagna è bella anche quando piove" è la massima del Mapo che diventerà anni dopo il titolo del mio sito! Sull'onda dell'entusiamo ci spariamo i 355mt di dislivello in 40 minuti con in spalla zaini che pesano circa 15kg
Il rifugio Bonatti è pienissimo, meno male che avevamo prenotato. Ha una capienza di 80 posti e noi 2 siamo gli unici Italiani, il resto è un mix variopinto giunto lì per compiere il classico Tour del Bianco.
Ci facciamo una doccia calda e scendiamo in sala mensa pronti a divorare l'impossibile.
A cena siamo insieme ad una coppia del New Mexico, in cui lui fà l'originale lavoro dello spazzacamino, e ad un padre Inglese di origini asiatiche con 2 figli. Sfoderiamo il nostro inglese per farci capire, e pare che questo riesca.
Antipasto, 2 primi, un secondo, dolce e 1 lt di vino sono l'ottima cena offerta dal rifugio ..... struttura veramente di "livello" e consigliata!
Un paio di Genepy prima della nanna, consultazione della cartina per il giorno dopo e poi su in camera.
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Dettagli Escursione
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Levachey (1700mt) - Rifugio Bonatti (2055mt)
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Località di partenza: Courmayeur frazione Levachey 1700mt
Località di arrivo: Rifugio Walter Bonatti 2055mt
Dislivello in salita: 355mt
Tempo: 40 min.
Difficoltà: E
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Da Courmayeur si segue la strada della Val Ferret fino alla frazione Levachey dove si abbandona l'auto
Seguito Sentiero numero 2:
La partenza del secondo sentiero si trova oltre il ponte di legno, sulla destra di una costruzione, visibile dall'imbocco del primo sentiero. Meno ripido del precedente, è di conseguenza un po' più lungo: è molto panoramico soprattutto nella seconda parte del percorso.
Arrivati ai ruderi dell'alpeggio Gioè (2007 mt.) si prosegue sino ad attraversare un ponte sul torrente. Raggiunto l'alpeggio inferiore di Malatrà si ridiscende verso il rifugio.




2° Giorno Sabato 6 Agosto:
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Rifugio W.Bonatti (2055m) - Col Malatrà (2925m) - Alp di Sez (1750mt)
La sveglia è alle 7,40 dopo una nottata insonne per Steo per cause ignote :-) ma almeno ci accoglie l'arcobaleno! La colazione è abbondante...salutiamo gli amici e partiamo verso le 9,10 alla volta del Col di Malatrat, accesso alla Valle del Gran San Bernardo. Il tempo fortunatamente è pessimo, piove e tira vento, e pare che si sia gli unici a prendere quella direzione.....gli altri continuano tutti col tour del Mont Blanc. Dopo mezz'oretta di cammino siamo all'Alpe di Gioe dal quale parte il magnifico vallone di Malatrà. Dopo una piccola sosta per le foto attraversiamo il piano di Malatrà senza faticare troppo e il maltempo ci concede una piccola tregua. Finito il vallone il sentiero poggia a sx e comincia a salire "da bestia" portandoci in breve su di un altro piccolo pianoro sotto il colle. Siamo a circa 2600mt e si vedono i primi nevai. Si poggia di nuovo a sx e verso i 2700m fa capolino una nevicata fastidiosa e si prosegue sul sentiero a mezzacosta oramai coperto da 5cm di fioca fresca e veia. Arriviamo al colle alle 11,55 dopo 2,45h di cammino soste comprese. Il Colle di Malatrà è "nicu nicu" (piccolo piccolo in patois piemontese), si trova a quota 2925m e sarà largo 120cm al massimo....... un vero e proprio pertugio.
Foto di rito e vista la giornata inclemente decidiamo di ripartire subito. La discesa parte ripidissima su pietraia umida, poi ci inganna un pò il vedere dei sentieri a mezzacosta in lontananza, il che ci fa credere che il ripido si plachi da un momento all'altro, questo non sarà l'unico errore di "valutazione" del nostro trekking. Per farla breve perdiamo più di 600m in un ora e arriviamo all'alpeggio TSA di Meredeux (2265m) alle 13,20. Qui ci accolgono un bergero "informe", il classico orco buono, e la sua famiglia. Compriamo 1kg di formaggio e "l'orco buono "ci offre anche dell'ottimo salame che fanno loro ma che non vendono. A questo punto riprendiamo la discesa verso l'Alpe de Bois, ma data la condizione precaria delle nostre ginocchia ci fermiamo all'Alp di Sez a 1750m alle 14,50.
Riassumendo 5,40h di cammino, 900m di dislivello in salita e 1200m in discesa!
Piazziamo la tenda in un posto già troppo civilizzato, in quanto si vedono, molto in lontananza, alcune baite raggiungibili in auto, e questo scatena l'intolleranza di Mapo, che però deve cedere al male alle gambe, in quanto l'alternativa sarebbe farsi altri 300m di dislivello in salita. Dopo bidet e bagnetto nel gelido torrente, facciamo una lauta cena a base di pasta e fagioli, salame, formaggio, mezzo rosso e una sorsata di grappa. Alle 20,15 siamo già orizzontali in tenda anche perché fuori tira un vento che pare di essere a Reykiavik e fa un freddo porco.
Buona notte!!!!
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Dettagli escursione
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Rifugio W.Bonatti (2055m) - Col Malatrà (2925m) - Alp di Sez (1750mt)
Località di partenza: Rifugio Walter Bonatti 2055mt
Località di arrivo: Alp di Sez (1750mt)
Dislivello in salita: 870mt
Dislivello in discesa: 1175mt
Tempo: 5,40h
Difficoltà: E/E (per via del terreno molto viscido e scivoloso)














3° Giorno Domenica 7 Agosto
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Alp di Sez (1750mt) - Colle Serena (2547mt) - Challancin (1610mt)
Ci svegliamo alle 7,30 non sapendo quel che ci aspetterà.....infatti per colpa di un errore di valutazione ci toccherà di cambiare itinerario che all'inizio doveva portarci nella Comba di Vertosan ma....... Il cielo è poco nuvoloso ma fa decisamente freddo per il periodo. Facciamo colazione col the che si fredda in tempo zero e attendiamo il sole per iniziare l'attività! Alle 9,15 partiamo direzione Col Serena. Le gambe sono dure ma non troppo e fortunatamente la prima parte di salita si fa su di una carrozzabile comoda comoda e raggiungiamo l'Alpe du Bois (1957mt) alle 10,15. Dopo un tornante parte il sentiero per il Col Serena, segnalato su di una roccia. L'attacco è tosto ma la pendenza è costante anche se duretta. Da segnalare il "tracciatore" che non prende mai il dislivello di punta sino ai 2250mt. Da questo punto si aprono le danze, si sale tostissimi sfiorando nevai e ghiaioni, con il vento gelido che ci accompagna durante la marcia, invidiamo la Reykiavik del giorno prima sperando nell'arrivo di Armaduk. Intanto si anche coperto il cielo! Alle 11,40 siamo al Col Serena (2,30h). Fatte 2 foto scendiamo al volo verso la Comba di Planavalle, il vento batte fortissimo e abbiamo le mani gelate. Scendiamo tranquilli fino al bivio per il Col Felita che dovrebbe essere la nostra porta verso la Comba di Vertosan. Arrivati presso l'alpeggio Rantin a 2338mt decidiamo di seguire un sentiero mezzacosta che erroneamente crediamo porti al Col du Bard in modo da saltare il Col Felita ma arrivare lo stesso alla Comba di Vertosan. Il sentiero è buono ma non ci porta dove pensavamo. Siamo stanchi ma riusciamo ancora a leggere la cartina e scopriamo di essere all'Alpeggio Les Ors a 2100mt ben distanti da Vertosan! Sono le 14,00 e dobbiamo decidere il da farsi. Dopo una veloce analisi del percorso e valutato che camminiamo già da 5 ore decidiamo di scendere verso Morge così da rendere meno tosta la tappa di lunedì (cosa che ovviamente non avverrà). Seguendo una carrozzabile che porta alla frazione Challancin (1610mt) troviamo una pensione/trattoria e decidiamo di fermarci a dormire lì, una doccia e un letto vero non potranno che aiutarci. Facciamo un abbondantissima cena e dopo una breve passeggiata per la graziosa frazione andiamo a nanna per le 22,30. Il conto alla fine risulterà più che onesto: 37 euro a testa per cena e pernottamento.
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Dettaglie Escursione
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Alp di Sez (1750mt) - Colle Serena (2547mt) - Challancin (1610mt)
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Località di partenza: Alp di Sez (1750mt)
Località di arrivo: Challancin (1610mt)
Dislivello in salita: 800mt circa
Dislivello in discesa: 950mt circa
Tempo: 6/7 ore
Difficoltà: E
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Dall'alpe di Sez (1750mt) seguire la carrozzabile che porta all'Arp du Bois Desot (1936 mt 0.30h). Si prosegue salendo per un breve tratto su strada sterrata fino ad incontrare nuovamente sulla sinistra il sentiero n°9 (segnalato su di un masso). Da qui proseguire fino a raggiungere il col Serena (2h). Facile escursione di salita tra i pascoli dell'alta valle del Gran San Bernardo, alla scoperta della flora spontanea, delle bianche rocce calcaree, della fauna che popola questo splendido tratto della catena alpina. Dal valico, il vallone si apre su una grandiosa comba, disseminata di alpeggi e quasi sconosciuta. Dal colle si prende il sentiero S6 e dopo le baite di Rantin si prosegue scendendo nella Comba di Planavalle sino a Les Ors (2100mt). Da qui si può seguire il breve sentiero S2a e arrivati sulla carrozzabile seguire a sinistra. La strada è lunghetta e dopo un pò si arriva a Challancin (1610m)
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4° Giorno Lunedì 8 Agosto
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Challancin (1610mt) - Lago e Colle Liconi (2674mt) - Courmayeur (1224mt)
Ci svegliamo verso le 7,20 e, preparati gli zaini, lasciamo la pensione alle 8,35. Facciamo una breve sosta al "belvedere" per guardare la Valle Centrale. Il primo obiettivo da raggiungere è Morge (1630mt), dove arriviamo alle 9,10. Da qui prendiamo il sentiero per il Colle Liconi e per la prima volta in 3 giorni incrociamo qualche escursionista. Ci fermiamo a prendere acqua in un torrente e facciamo colazione davanti ad una graziosa baita ristrutturata. Riprendiamo il cammino alle 9,50. Mapo detta il ritmo prendendo la salita un pò troppo "secca", così che alle 11,20 siamo già all'Alpe Liconi che si trova a circa 2000mt. Brevissima sosta per bere e mangiare qualcosa e alle 11,35 siamo di nuovo in marcia. Adesso la meta è il Lago Liconi . Il sentiero è decisamente ripido e si fatica parecchio, la segnalazione è ottima. Nelle ultime rampe Steo supera un Mapo oramai in "crisi" e raggiunge il bellissimo Lago Liconi alle 13,00. Dopo qualche minuto arriva anche uno stanchissimo Mapo. Abbiamo fatto circa 600mt di dislivello in 1,30h e siamo veramente stanchi. Io ho malissimo ad un ginocchio e prendo un Aulin, rimedio che Mapo stà adottando già da un paio di giorni......"ahhhhh l'allenamento scarso fà sempre brutti scherzi, mi raccomando facciamo così anche l'anno prossimo !!!". Recuperiamo le energie ingollando un tubo di Ringo tutto d'un fiato e alle 13,35 ci rimettiamo in marcia verso il Colle Liconi. In 25minuti siamo sul Colle (2674mt). La vista sul Bianco è favolosa e troviamo delle persone con cui scambiare qualche impressione, fa sempre piacere sentire voci diverse che amano la montagna come noi. Oltretutto non essendo solo per la prima volta riusciamo a farci fare una foto insieme io e il Mapo . Siamo gli unici (non è una novità) a scendere verso la Val Sapin che ci porterà dalle parti di Courmayeur. La prima parte di discesa è da vertigini e bisogna fare veramente attenzione a dove si mettono i piedi per non finire in fondo in un sol colpo. Superato il tratto iniziale la discesa rimane ripida ma non più "pericolosa" e ci portiamo in breve tempo a quote più basse. Le ginocchia fanno veramente male, e il mix con le gambe cotte fa diventare la discesa un "girone Dantesco" dove cominciamo a parlare con amici immaginari e a sentire delle vocine. L'obiettivo è raggiungere un alpeggio a 1800mt e pernottare lì per scendere a Courmayeur l'indomani. Steo a un certo punto propone "perchè non scendiamo stasera a Courmayeur e andiamo poi a far cena all'agriturismo di Jovencan?". Mapo guarda perplesso perchè il ginocchio fa male, ma preso un altro Aulin si ricomincia a scendere verso la Borgata Chapin col miraggio della pantagruelica cena. Da qui prendiamo una carrozzabile e giungiamo a Villar per le 17,30. Prendiamo un bus per Courmayeur e siamo in macchina alle 18,00 dopo più di 8,30h di cammino....1150mt di salita e 1400mt di discesa. Partiti in auto raggiungiamo Jovencan, nella Comba di Vertosan alle 19,15 e dopo aver parlato con i gestori dell'Agriturismo e montato la tenda ci sediamo a tavola alle 19,45. Mangiamo come delle bestie e ci tiriamo giù 2 bottiglie di fino per chiudere il giro. Dopo una breve passeggiata andiamo a dormire per le 22,30/23,00 contenti di aver raggiunto quasi tutti gli obiettivi programmati.
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Dettagli Escursione
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Challancin (1610mt) - Lago e Colle Liconi (2674mt) - Courmayeur (1224mt)
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Località di partenza: Challancin (1610mt)
Località di arrivo: Courmayeur (1224mt)
Dislivello in salita: 1164mt circa
Dislivello in discesa: 1450mt circa
Tempo: 8/9 ore
Difficoltà: E/E



















5° Giorno Martedì 9 Agosto
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Ritorno a casa
Dopo la sveglia smontiamo la tenda, e caricato baracca e burattini in macchina, torniamo a Torino dove arriviamo alle 11,30 circa!
Considerazioni sulla gita:
Sono stati 4 giorni molto intensi. Abbiamo dovuto cambiare un pò il percorso studiato in origine per stare nei tempi e non "morire per strada".
Per i prossimi anni converrà studiare dei percorsi meno impegnativi per poi al limite allungare. Comunque il giro definitivo, che è quello descritto, si è rivelato faticoso ma fattibile. Il giro Courmayeur - Courmayeur si chiude, e questa è ragione di felicità. Niente appaga di più che tornare da dove si è partiti avevdo vissuto 4 giorni interi per valli e montagne diverse, potendo vedere tra l'altro, il Monte bianco da più angolazioni.